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La signora del martedì
La signora del martedì

120 min

Lingua: Italiano

Regia: Pierpaolo Sepe

Con: Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele Fragiacomo

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a
comprarsi un’ora d’amore. La signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia,
piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola.
Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto
anche il gigolò, è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. L’attore si era
innamorato della donna e, travolto dai sentimenti, aveva commesso l’errore di dichiararsi.
Ma Nanà aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo
un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”.
Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni; la
prima volta che l’attore ha bussato alla porta è stato accolto dal gestore ‐ il signor Alfredo ‐
con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono
inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.
L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a causa di quegli
abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella, le camere erano sempre
occupate. Lei si era dedicata con passione ai suoi ospiti e poteva capitare che trascorresse
parte della notte con uno di loro. Non per denaro ma, appunto, per passione.
Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno appena fatto sesso. Bussano alla porta. Il
signor Alfredo dice che c’è un giornalista che vuole vederla. Nessuno dovrebbe sapere che lei
si trova lì. Nanà si riveste e va in salotto ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Maria Belli,
giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna. Nanà è disperata,
si difende male, come tutti gli innocenti, nella consapevolezza che l’articolo potrebbe
distruggerla. Bisogna agire in fretta …..
Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia
elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione attraversa tutto
lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato,
legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo
Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, ma resi veri da un cast
d’eccezione e dalla preziosa regia di Pierpaolo Sepe

120 min

Lingua: Italiano

Regia: Pierpaolo Sepe

Con: Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele ...

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a
comprarsi un’ora d’amore. La signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia,
piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola.
Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto
anche il gigolò, è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. L’attore si era
innamorato della donna e, travolto dai sentimenti, aveva commesso l’errore di dichiararsi.
Ma Nanà aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo
un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”.
Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni; la
prima volta che l’attore ha bussato alla porta è stato accolto dal gestore ‐ il signor Alfredo ‐
con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono
inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.
L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a causa di quegli
abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella, le camere erano sempre
occupate. Lei si era dedicata con passione ai suoi ospiti e poteva capitare che trascorresse
parte della notte con uno di loro. Non per denaro ma, appunto, per passione.
Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno appena fatto sesso. Bussano alla porta. Il
signor Alfredo dice che c’è un giornalista che vuole vederla. Nessuno dovrebbe sapere che lei
si trova lì. Nanà si riveste e va in salotto ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Maria Belli,
giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna. Nanà è disperata,
si difende male, come tutti gli innocenti, nella consapevolezza che l’articolo potrebbe
distruggerla. Bisogna agire in fretta …..
Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia
elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione attraversa tutto
lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato,
legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo
Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, ma resi veri da un cast
d’eccezione e dalla preziosa regia di Pierpaolo Sepe
Non ci sono spettacoli legati a questo evento.
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