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Il giocattolaio
Il giocattolaio
Teatro

120 min

Lingua: Italiano

Regia: Enrico Zaccheo

Con: Francesca Chillemi, Kabir Tavani

La trama narra la storia di un serial killer, soprannominato "Il
Giocattolaio", che prende di mira le donne, pur decidendo di non
ucciderle. Egli le seduce e le lobotomizza con molta destrezza,
abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi,
immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili ad ogni suo
desiderio. Proprio sul caso di queste terribili aggressioni sta
indagando Maude, una giovane psicologa criminale, da poco
trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles.
Una notte un motociclista bussa alla sua porta per chiedere di
poter usare il telefono. Dopo un primo momento di
reticenza, Maude decide di assecondarlo: il ragazzo
apparentemente appare innocuo, ma ben presto Maude sarà
costretta a rendersi conto di aver fatto un grave errore a far entrare
in casa lo sconosciuto. Che sia proprio lui il terribile Giocattolaio?
Tra i due si sviluppa un rapporto molto ambiguo, nel quale i
ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa.
Un thriller psicologico claustrofobico ricco di tensione e suspance
in cui si susseguono colpi di scena a ritmo serrato che costringono
lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso.
Un testo in grado di indagare la capacità umana di
manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle
persone a mentire nonché l'inclinazione dell'essere umano a
torcersi psicologicamente quando è mosso da forti emozioni
soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili.
Uno spettacolo che ci costringe a riflettere sul terribile potere
del carisma e sulla nostra capacità di credere a qualunque
verità purchè ci faccia comodo; sulla capacità di perdonare
immediatamente e sul bisogno di andare avanti; sul compromesso e
sul nostro desiderio di andare a letto col nostro carnefice; sulla
nostra bassezza morale, sulla perdita dell’istinto e di ciò in cui
credevamo più profondamente; sulla nostra capacità di assorbire
l’orrore pensando che un crimine sia tale solo se succede a noi; sugli
orribili crimini che noi stessi commettiamo e che sono tali non perché
succedano, ma perché li conosciamo e giriamo pagina.

120 min

Lingua: Italiano

Regia: Enrico Zaccheo

Con: Francesca Chillemi, Kabir Tavani

La trama narra la storia di un serial killer, soprannominato "Il
Giocattolaio", che prende di mira le donne, pur decidendo di non
ucciderle. Egli le seduce e le lobotomizza con molta destrezza,
abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi,
immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili ad ogni suo
desiderio. Proprio sul caso di queste terribili aggressioni sta
indagando Maude, una giovane psicologa criminale, da poco
trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles.
Una notte un motociclista bussa alla sua porta per chiedere di
poter usare il telefono. Dopo un primo momento di
reticenza, Maude decide di assecondarlo: il ragazzo
apparentemente appare innocuo, ma ben presto Maude sarà
costretta a rendersi conto di aver fatto un grave errore a far entrare
in casa lo sconosciuto. Che sia proprio lui il terribile Giocattolaio?
Tra i due si sviluppa un rapporto molto ambiguo, nel quale i
ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa.
Un thriller psicologico claustrofobico ricco di tensione e suspance
in cui si susseguono colpi di scena a ritmo serrato che costringono
lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso.
Un testo in grado di indagare la capacità umana di
manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle
persone a mentire nonché l'inclinazione dell'essere umano a
torcersi psicologicamente quando è mosso da forti emozioni
soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili.
Uno spettacolo che ci costringe a riflettere sul terribile potere
del carisma e sulla nostra capacità di credere a qualunque
verità purchè ci faccia comodo; sulla capacità di perdonare
immediatamente e sul bisogno di andare avanti; sul compromesso e
sul nostro desiderio di andare a letto col nostro carnefice; sulla
nostra bassezza morale, sulla perdita dell’istinto e di ciò in cui
credevamo più profondamente; sulla nostra capacità di assorbire
l’orrore pensando che un crimine sia tale solo se succede a noi; sugli
orribili crimini che noi stessi commettiamo e che sono tali non perché
succedano, ma perché li conosciamo e giriamo pagina.
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